In merito alla vicenda del bando per l’individuazione del nuovo gestore della Porta di Valle della Valle Varaita, chiuso lo scorso 13 ottobre senza che siano pervenute offerte, e alle dichiarazioni che sono emerse a mezzo stampa in questi ultimi giorni sul tema, l’Unione Montana Valle Varaita ritiene di puntualizzare alcuni elementi che sembrano essere stati poco considerati o del tutto travisati.
La Porta di Valle della Valle Varaita, attiva dal 2008, è stata aperta grazie a un intervento economico necessario per l’adeguamento e l’allestimento della struttura che l’allora Comunità Montana Valle Varaita ha effettuato individuando un partner privato che ha cofinanziato l’impresa con fondi propri pari ad una cifra di 200.200 euro. Tale cofinanziamento è stato regolarmente inserito nella “Convenzione tra la Comunità Montana Valle Varaita e la società Segnavia per l’affidamento della gestione e manutenzione ordinaria della Porta di Valle sita nel Comune di Brossasco” stipulata in data 26 ottobre 2006 a seguito dell’individuazione tramite bando ad evidenza pubblica della società Segnavia come partner e gestore. In tale convenzione era stato convenuto che in caso di cessazione anticipata da parte del gestore dell’attività rispetto alla scadenza contrattuale, fissata in venticinque anni, l’ente avrebbe cercato di individuare un nuovo gestore al quale sarebbe stato chiesto, “a titolo di subentro, di rimborsare al gestore precedente la somma derivante dall’importo della convenzione diviso il numero degli anni di durata della convenzione e moltiplicato per il numero di anni mancanti al termine della stessa”. Nel caso in cui non fosse possibile individuare un nuovo gestore, tuttavia, l’ente non dovrà riconoscere alcuna cifra al gestore uscente. Non è corretto dunque parlare di penale per il recesso anticipato di Segnavia perché la somma di cui si sta parlando non è un canone di locazione annuale bensì un vero e proprio cofinanziamento dell’opera, regolato in modo diverso dagli istituti degli affitti, come precisato sopra. Non si tratta quindi di una clausola che va ad arricchire un privato, che peraltro nel corso dei quindici anni di gestione della Porta di Valle ha regolarmente effettuato i servizi in favore della collettività e dello sviluppo di un sistema e di una rete turistica che ha portato ai concreti risultati del protocollo Terres Monviso. Il gestore uscente ha infatti sempre erogato servizi turistici, di accoglienza e di rilevanza culturale in accordo con l’Unione, tanto da far diventare la struttura di Brossasco un modello oggi replicato anche nelle altre valli del Monviso.
«In un momento così difficile per l'economia in tutti i settori, oggi non è sicuramente facile trovare imprenditori che possano investire e che siano competenti di una materia così sfuggente come l’accoglienza, che sembra semplice ma che in realtà ha numerose sfaccettature che la rendono molto delicata – dichiara il presidente dell’Unione Montana Valle Varaita, Silvano Dovetta –. La valle Varaita ha usufruito, nei quindici anni in cui Segnavia ha gestito la Porta di Valle, di un servizio importante che ha fatto scuola in altre valli e che ha ispirato il progetto Terres Monviso che sta portando importanti risultati su tutto il territorio saluzzese e dunque anche in valle. L’Unione Montana Valle Varaita, mi pare comunque di poter aggiungere per replicare ad alcune dichiarazioni che ho letto, non è quindi rimasta affatto sola, ma fa parte di un partenariato ampio e solido, che vede tutte le Unioni dalla Valle Stura alla Valle Infernotto e la pianura saluzzese impegnarsi insieme in progetti e attività comuni che si concretizzano in partecipazioni a fiere e allestimento di azioni per la promozione turistica del territorio, organizzazione di eventi sportivi, musicali, culturali, festival legati al turismo outdoor e molto altro. Se però il gestore di un bene pubblico decide di lasciare l’attività, l’ente non può fare altro che prenderne atto e predisporre un nuovo bando per individuarne un altro e così è stato fatto. Il bando che è stato predisposto dai nostri uffici tecnici è stato preparato richiamando quanto stabilito all’epoca dell’apertura della Porta di Valle, seguendo le norme in vigore, e rispecchia l’indirizzo dato dalla parte politica dell’ente. Come abbiamo già sottolineato in precedenza ci sono state diverse manifestazioni di interesse, ma nessuna offerta concreta».
Proprio nel rapporto di stretta collaborazione che si è instaurato da tempo grazie al protocollo Terres Monviso è da intendersi il rapporto che il nuovo gestore della Porta di Valle della Valle Varaita deve instaurare con il tour operator individuato dal Comune di Saluzzo quale gestore della propria Porta di Valle per organizzare pacchetti turistici di soggiorno per diversi target: lungi dall’essere una clausola vessatoria, essa è invece da intendersi come una semplificazione delle attività dell’individuando gestore. Da anni, infatti, non si organizza in Piemonte un corso di qualifica alla professione di direttore tecnico, necessaria per legge per creare pacchetti turistici, e dunque anche potenziali interessati o operatori del settore turistico già attivi ne possono essere sprovvisti: in questo modo anch’essi possono comunque presentare domanda per gestire la Porta di Valle. Nulla vieta comunque che, qualora il futuro nuovo gestore fosse invece in possesso di tale titolo come lo era tra l’altro il precedente, si possano comunque costruire ulteriori pacchetti turistici autonomi rispetto all’operato della Porta di Valle di Saluzzo.
Il gestore della Porta di Valle è infatti a tutti gli effetti un imprenditore libero di operare le sue scelte e di impostare la sua attività quotidiana come meglio ritiene: nel bando erano indicati chiaramente i servizi di base da erogare ma anche la possibilità di realizzare progetti a piacere e secondo le inclinazioni e le competenze in possesso del sottoscrittore della domanda: potevano essere servizi rivolti ai turisti ma anche alla popolazione residente in valle o nel territorio limitrofo, purché non in contrasto con gli obiettivi di turismo sostenibile che il territorio sta portando avanti insieme ed anzi, l’individuazione di servizi aggiuntivi e diversi da quelli richiesti, sviluppati dunque grazie alla libera impresa, dava diritto ad un punteggio aggiuntivo all’offerta per la gestione.
In conclusione, come già indicato nel comunicato stampa dello scorso 26 ottobre, l’Unione Montana Valle Varaita sta ora valutando come procedere, secondo quanto previsto dalle norme, per limitare il più possibile il periodo di chiusura della Porta di Valle.